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Il Borgo San Martino

Il Borgo San Martino - Pisa


Carta d'identità

Localizzazione: via Giardano Bruno, Pisa
Tipologia di intervento: recupero


Superficie (SLP): 6760 mq


Anno previsto per la consegna degli alloggi: 2024


Numero di alloggi previsti: 72 alloggi
Abitanti residenti previsti: circa 240
Alloggi dedicati a target fragili: 4


Spazi comuni previsti: Piazza, Cortile/Giardino, Percorso pedonale/ciclabile, Sala polifunzionale, Officina/magazzino/lavanderia condominiale

Il contesto

Il SH sarà realizzato in sostituzione della ex caserma Curtatone e Montanara (ex sede del distretto di leva) che si trova nel quartiere di San Martino nel centro urbano di Pisa, dove occupa una buona porzione dell’isolato che comprende la chiesa di San Martino in Chinzica e il relativo convento, saturando lo spazio che un tempo era adibito ad uso agricolo. La posizione centrale della ex Caserma ha provocato il difficile svolgimento delle regolari attività militari portando a difficoltà gestionali e funzionali sempre più complesse, fino ad arrivare alla definitiva dismissione nel 1994. Per questo stesso motivo, però, il complesso presenta una posizione strategica rispetto al quartiere e a sud confina con il principale complesso scolastico del centro storico, che si affaccia su importanti assi di collegamento tra l’area est della città e la stazione ferroviaria.

Gli spazi

Il complesso della ex Caserma è composto da corpi di fabbrica risalenti a vari periodi e disposti in modo irregolare rispetto alle preesistenze. Gli edifici principali hanno altezze differenti che variano da uno a tre piani fuori terra con caratteristiche architettoniche e morfologiche diverse in relazione alle funzioni svolte. Gli interventi edilizi previsti dal piano di recupero prevedono la demolizione delle tettoie e degli annessi di scarsa consistenza e il recupero delle volumetrie e delle superfici rese disponibili dall’operazione, per la realizzazione di un nuovo fabbricato. Il Social Housing si articolerà in 4 edifici per un totale di 72 alloggi (monolocali, bilocali, trilocali, quadrilocali), di cui 4 attrezzati per l’accessibilità alle persone con disabilità, da dare in locazione ai Soggetti del Terzo Settore. L’intervento prevede anche la realizzazione di 3 unità che saranno destinate a ospitare attività commerciali/studi professionali.

I servizi

Il gruppo di lavoro vede coinvolta la Cooperativa Cuore Liburnia Sociale società cooperativa ONLUS e Arnera cooperativa sociale che, una volta realizzati, gestiranno i 4 alloggi destinati ai servizi sociali, con progettualità rivolte principalmente ad un target di persone con disabilità inseriti nei percorsi del “Durante e Dopo di Noi”, grazie ai progetti di Vita indipendente finanziati dalla Società della Salute della Zona Pisana. Da valutare anche la possibilità di organizzare con gli inquilini dei quattro appartamenti inserimenti socio-lavorativi nelle attività di portierato, cura del verde e gestione dei locali non residenziali. Tale utenza potrebbe beneficiare particolarmente nel vivere a Curtatone Living, un contesto residenziale centrale e vicino ai principali servizi e luoghi aggregativi e che si aggregherà e determinerà le proprie regole di convivenza da zero, partendo da una popolazione selezionata anche in base all’atteggiamento positivo verso lo stare insieme e verso la collaborazione con i vicini. Inoltre, la Convenzione siglata con il Comune prevede la possibilità di destinare un numero maggiore di alloggi in locazione (oltre i 4 già indicati) per finalità di natura sociale, pur sempre garantendo la sostenibilità economica dell’intervento attraverso il pagamento del canone locativo, per cui potrebbe essere identificato un soggetto del Terzo Settore per progetti dedicati a ulteriori target fragili ( es. donne sole con figli, alloggi per padri separati, inserimenti socio-terapeutici in uscita dai Sert, nuclei fragili seguiti dai Servizi sociali etc…)

Verso la comunità abitativa

Il primo passo da realizzare sarà la definizione di un’ipotesi di progetto sociale che possa orientare anche la progettazione di dettaglio degli spazi comuni e del profilo di comunità. Saranno quindi realizzate attività di analisi dati su contesto, abitanti, territorio, di mappatura dei luoghi di interesse e delle reti per il networking e di ascolto di portatori di interesse. L’efficacia del progetto sociale deriva poi dalla capacità di coniugare tre elementi: l’attenzione per le persone in difficoltà nel reperire un’abitazione sul libero mercato, la valutazione puntuale della solvibilità dei candidati e la loro disponibilità ad essere coinvolti nel progetto sociale. L’adesione al progetto abitativo, pur trattandosi di un criterio centrale per la costruzione di una comunità attiva e coesa, non è tuttavia valutabile ex ante in base a parametri oggettivi e misurabili. A tale scopo sarà essere importante agire già in fase di promozione degli alloggi e del bando di assegnazione,

da una parte evidenziando la proposta di una forma di abitare collaborativo, in cui le regole sono definite dagli abitanti e riportate in un regolamento partecipato; dall’altra affiancare alla selezione degli abitanti l’attivazione di laboratori e processi di partecipazione che incentivino l’adesione ai principi di collaborazione e proattivismo che stanno alla base del progetto. Non appena gli alloggi verranno consegnati agli abitanti, poi, questi saranno coinvolti in un percorso di costruzione della comunità abitativa volto a: co-progettare funzioni e arredi degli spazi comuni, individuare gli organi di rappresentanza, stabilire le regole di buon vicinato, gestire gli spazi di uso comune, progettare ed attuare attività collaborative e servizi autorganizzati, definire eventuali spazi e tempi di accessibilità ai vicini di casa o agli altri abitanti della città.

Verso l'Urban Housing

Il progetto prevede tre spazi dedicati ad usi pubblici a disposizione per attività legate alla vita condominiale e anche per attività di interesse per gli abitanti del quartiere di San Martino. Su questi è stata elaborata una proposta di utilizzo coerente con l’idea di Urban housing:

  • Uno spazio, il più grande, dedicato al condominio che sarà utilizzato in primis dal Gestore sociale nell’attività di selezione e commercializzazione, e nei sei-dodici mesi successivi all’insediamento per svolgere attività di facility per le famiglie dell’housing e per le attività in sostegno alla creazione della Community; la stessa sala sarà pertanto dedicata anche ai momenti di socializzazione degli abitanti dell’housing (incontri per piccoli gruppi, feste di compleanno) ma anche per attività che possono progressivamente coinvolgere persone esterne al condominio. Ad esempio l’attivazione di un gruppo di acquisto solidale e di una banca del tempo o di laboratori organizzati con le associazioni del quartiere; l’attivazione di un punto aggregativo per le badanti (il giovedì pomeriggio e la domenica), le riunioni periodiche dei gruppi attivi nei progetti di Sicurezza Urbana (Sguardo di Vicinato).
  • Per gli altri due spazi valutare l’inserimento di attività di co-working e di start-up innovative a vocazione sociale oppure di attività professionali.
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